FRANCIA

2. Bretagna
1. Valle della Loira

Auray-Concarneau-Camaret-Huelgoat-Guingamp-Dinan-Mt. S.Michel.
Km.: 630 -giorni: 8- Periodo: Agosto
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La Bretagna ha molto da offrire a chi sceglie di percorrerla in sella ad una bici, ma in cambio richiede un minimo di preparazione, prima di tutto fisica, perche' le distanze possono essere importanti e i saliscendi duri, (Bernard Hinault era di queste parti) poi morale, a cominciare dalla disponibilita' ad accettare i capricci di un tempo imprevedibile (ma a chi decide di correre il rischio riserva anche sorprese piacevoli, che permettono di capire come la Bretagna possa essere una delle destinazioni balneari preferite dai francesi).

Per noi il viaggio inizia ad Auray, cittadina situata in fondo ad una profonda insenatura, che conserva un antico borgo arroccato attorno ad uno stretto porticciolo. All'intorno si trovano i piu' famosi siti megalitici di Francia, gli allineamenti di Menec, vicino a Carnac, che comprendono piu' di 1000 menhirs. Noi pero' abbiamo scoperto che Carnac e' anche una stazione balneare, e visto che la scoperta coincide con un' ondata di caldo con temperature che superano 30 gradi... (per un difetto di progettazione non solo i menhirs fanno poca ombra, ma e' questa che gira mentre il menhir sta' fermo).

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Da Auray iniziamo una prima lunga tappa -piu' di 100 km.- lungo la costa nella quale tuttavia non si vede quasi mai il mare... (se uno vuole proprio vederlo, deve fare il doppio della distanza), attraverso campagne e boschi dove ogni tanto si incontra qualche piccolo villaggio, e solo un paio di centri un po' piu' grossi, come Quimperle' e Pont- Aven, quest'ultimo reso famoso dal gruppo di artisti che si raggruppava attorno a Gauguin, ma per noi memorabile soprattutto per il traffico piu' micidiale mai incontrato in una citta' con meno di un milione di abitanti... La tappa termina a Concarneau, famosa per la sua cittadella fortificata costruita su una isoletta in mezzo al porto, e per le feste celtiche che si succedono a ritmo quasi quotidiano (o forse siamo noi particolarmente fortunati...).

 

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La tappa successiva ci porta verso la Cornovaglia. La costa comincia ad apparire piu' di frequente, e in particolare a Benodet dal ponte che attraversa l'insenatura dove l' Odet si getta nell' Atlantico ammiriamo uno spettacolo superbo (anche perche' da li' non si vede il ponte...). Superato l' Odet siamo in Cornovaglia, il paesaggio comincia a cambiare, assomigliando sempre piu' a quelli atlantici dell' Irlanda, ad esempio. La strada segue la costa, il che' non vuol dire che sia pianeggiante, anzi, e' un continuo saliscendi tra promontori rocciosi e strette cale dove spesso si trova un paese col suo porticciolo; uno di questi, solo un po' piu' grosso, e' Audierne, dove facciamo tappa.

 

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Il cammino riprende il giorno seguente per fare il giro del Cap Sizun, l' estremita' nord-occidentale della Cornovaglia, dove all' improvviso ci si ritrova quasi fuori dal mondo, in un paesaggio di scogliere ricoperte da una vegetazione sparuta, fino alla Pointe du Raz, uno spettacolare promontorio roccioso dove la vista abbraccia tutta la baia di Douarnenez, e la Penisola di Crozon, vale a dire l'itinerario rimanente di questa tappa e di quella che seguira'. Davanti c'e' solo l' oceano, e, non disponendo di alcun natante, dobbiamo per forza invertire il cammino. La meta di questa tappa, Douarnenez, e' ancora lontana, ma la strada, quasi tutta in rettilineo e per lo piu' pianeggiante, invita a forzare il passo.

 

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Il giorno seguente, almeno da questo punto di vista, la musica cambia. I saliscendi si fanno piu' accentuati, in compenso ogni volta che si arriva in cima ad un poggio la vista spazia dal mare, a sinistra rispetto alla nostra direzione di marcia, alle montagne (si fa per dire, visto che non superano i 400 metri), dell' interno, dominate dalla mole del Menez Hom, che visto cosi' sembra effettivamente molto piu' alto dei suoi 330 metri. Comunque, anche se i dislivelli possono non sembrare proibitivi, le pendenze lo sono, spesso attorno al 10 per cento, e il percorso e' da montagne russe... La costa della Penisola di Crozon e' ancora piu' tormentata ed accidentata rispetto a quella del Cap Sizun, e ad ogni dosso e ad ogni curva presenta scorci sempre diversi. Fino a che, in fondo ad una ripida discesa, non si trova la magnifica baia dove e' situato il paese di Camaret, il cui fascino indiscutibile fa passare in secondo piano gli eccessi turistici del luogo: la fila di case che si affacciano sul porto, vista da vicino, e' una serie di ristoranti, pubs e negozi di souvenirs.

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Le due tappe che seguono ci fanno entrare in una Bretagna diversa, quella dell' interno, delle "montagne", che se non per l'altezza, meritano tale nome per l'aspetto del paesaggio, fatto di fitti boschi, torrenti e perfino piccoli laghi come quello sul quale si trova il paese di Huelgoat, centro della regione. Anche se il mare e' ad un giorno di bicicletta, sembra quasi di essere in Svizzera. In questi luoghi si incontra ancora gente nella cui parlata e' possibile riconoscere l' accento di stampo celtico, che nelle citta' e' ormai quasi impossibile cogliere per chi non e' francese. Il nostro itinerario ci porta ad attraversare la penisola da una costa all' altra, fino a Dinan, cittadina che conserva un interessante quartiere medioevale, situata all' imboccatura del lungo Estuario della Rance che sfocia su uno dei tratti di costa piu' belli di tutta la Bretagna (ed e' tutto dire).

 

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L'ultima tappa ha come destinazione l' arcinota abbazia del Mont St. Michel, le cui celeberrime maree ormai sono messe in secondo piano da quelle dei turisti, che, a differenza delle prime, riescono anche a penetrare nella cittadella e a salire fino alla guglia della chiesa abbaziale. Pare che il Mont St. Michel si trovi in Normandia o in Bretagna a seconda della direzione che prende il corso del torrente Couesnon, che, a causa delle maree, cambia continuamente. Comunque, poiche' la fisica quantistica non si applica a questo fenomeno, di sicuro non e' mai contemporaneamente sia in Bretagna che in Normandia. Terminata la visita ritorniamo a Dol dove c'e' un'altra abbazia molto meno famosa ma che merita comunque una visita per ammirare le belle vetrate.

Per visitare la pagina del viaggio nella Valle della Loira clicca qui’.


NOTA: questo viaggio e' stato organizzato da Panda Trek, associazione milanese affiliata al WWF. Questa nota vuole essere innanzitutto un ringraziamento agli amici di Panda Trek ed in particolare a Elio e Monica, e in secondo luogo una precisazione: questa pagina non ha fini commerciali anche se il sottoscritto ha collaborato in modo del tutto occasionale all’organizzazione dei viaggi di Panda Trek. Rispondero' individualmente a titolo strettamente personale e privato a chi mi chiedera' via e-mail notizie su come contattare Panda Trek.


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